[Gazzetta del Mezzogiorno ed. Bari 04/11/2013]
Negli ultimi anni si sono succedute amministrazioni comunali di
Destra e di Sinistra ma l’emergenza acqua a Bari Vecchia non è mai stata
risolta. La situazione è talmente grave che persino al piano terra di molte
palazzine del quartiere l’acqua che esce dai rubinetti è insufficiente per
dissetare un’intera famiglia. In moltissime abitazioni l’acqua non è
disponibile dalle 7 del mattino fino alle 24, ritorna la notte ma durante il
giorno c’è chi si approvvigiona dalle fontane pubbliche per
sopravvivere alla sete e per garantirsi il minimo indispensabile per l’igiene
personale e per l’uso domestico. Da sempre tale situazione è un martirio per
la popolazione del Borgo antico. Qualcosa incominciò a cambiare nel
2000 quando una protesta popolare convinse i responsabili dell’Acquedotto a
promettere la realizzazione di un by-pass idrico e di una maxi cisterna che dal
Porto
della Città avrebbe dovuto trasportare l’acqua nella città vecchia.
Eppure, oggi, l’Aqp respinge tutte le accuse dei residenti additando
la mancanza dell’acqua all’assenza di autoclavi nelle abitazioni: “Nella città vecchia l’erogazione è normale, almeno fino ai contatori, che è il limite di nostra competenza – spiegava a marzo Vito Palumbo, addetto stampa dell’ente – e spetta ai proprietari delle palazzine far installare al piano terra pompe di spinta capaci di trasportare acqua potabile ai piani più alti. In base alla carta dei servizi al cittadino siamo tenuti ad erogare l’acqua ad una pressione minima di 0,5 atmosfere, e questa pressione è quotidianamente rispettata.”
Secondo i funzionari dell’AQP la soluzione al
problema è quella di installare nuove autoclavi, ma, con una pressione così
bassa, coloro che le hanno già collocate sui terrazzi delle proprie case
lamentano il fatto di non riuscire a riempirle. La proposta dell’AQP non ci
sembra molto distante dalla posizione del Sindaco Simeone di Cagno Abbrescia quando,
nel 2002, all’emergenza acqua rispondeva ignave con un secco “montate le autoclavi”, come se la
questione della pressione non fosse un problema rilevante.
Oggi questa vergognosa situazione è arrivata
al massimo della sua sopportazione. L’attuale impianto idrico è obsoleto e la percentuale
di perdita d’acqua è alta, ma sarebbe maggiore se aumentasse la pressione in
quanto le tubature sono vecchie e strette. Una vera e propria disgrazia sia per
i residenti, che per un’area dal forte impatto turistico.
Da anni si discute sempre dello stesso problema ma la soluzione politica all’emergenza acqua a Bari Vecchia si deve tradurre in rifare tutto l´impianto per una nuova tubazione o costruire la maxi cisterna, così come era prevista dal progetto del 2000, nel Porto della Città. In ogni caso devono essere i cittadini ad avere l'ultima parola affinché si smetta di delegare la sorte del proprio territorio a politici di professione. L'acqua è un bene comune e che siano di Destra o di Sinistra, i mantenuti dalla politica devono smetterla di offendere l’intelligenza dei baresi della Città Vecchia. Le autoclavi servono per un discorso di riserva, ma non risolvono il problema idrico che impedisce di riempirle.
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